In questi anni, abbiamo voluto caratterizzare il Premio Libero Grassi quale strumento di riflessione su problematiche di particolare allarme o comunque di grave impatto sociale sul nostro paese. È stato così per i temi già trattati: racket, corruzione, morti bianche, difesa dell`ambiente, lotta alla mafia, difesa della Costituzione.
Anche i temi che questa IX edizione propone - l`usura e la violenza contro le donne - sono di allarmante attualità per ragioni molto diverse tra loro.
Nel nostro paese l`usura è reato. La legge 108 del 1996 definisce usurario i prestiti per i quali viene ad essere richiesto un tasso di interesse superiore al cosiddetto tasso soglia, tasso che la Banca d`Italia determina trimestralmente per ciascuna delle diverse operazioni creditizie (mutui, prestiti personali, leasing, ecc…).
Il ricorso a prestiti usurari è, nella maggior parte dei casi, conseguenza di uno stato di bisogno di operatori economici, ma anche di semplici cittadini, che non trovano risposta nel sistema di credito legale.
Si comprenderà, pertanto, come l`attuale crisi economica che attanaglia il nostro Paese possa rappresentare un fattore moltiplicatore del rischio di usura, ponendo un numero sempre maggiore di imprese e cittadini in difficoltà economica e fuori dal sistema di credito legale.
In un contesto così problematico, non si può non evidenziare che in Italia il sistema del credito, forse più che altrove e non solo in vigenza di crisi economica, manifesta oggettivi limiti nella sua operatività, caratterizzata da alti costi di gestione e particolare rigidità nella valutazione delle situazioni economiche di larghe fasce del tessuto economico-sociale.
Tuttavia, va detto che non di rado si è assistito a forme di «strabismo» da parte delle istituzioni bancarie, non scevre da una certa spregiudicatezza nella valutazione di affidamenti richiesti da soggetti dotati di notevole peso politico-economico.
Ma il mondo «torbido» e spesso subdolo dell`usura non determina solo elementi di alterazione illegale del sistema economico e, quindi, di grave messa in discussione dei principi di democrazia economica sanciti nella nostra Costituzione.
Infatti, all`interno del più generale allarme sociale, vanno considerati, senza alcuna sottovalutazione, anche i drammi umani che determinano la disperante disgregazione di persone e famiglie che entrando - direttamente o indirettamente - nel «tunnel» dell`usura finiscono per pagare prezzi altissimi sul piano psico-fisico e relazionale.
Per quanto riguarda l`altro tema che costituisce riferimento di questa nuova edizione del Premio Libero Grassi - la violenza sulle donne - la cronaca consegna dati impressionanti sul fenomeno.
Secondo recenti dati Istat, una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, è stata vittima di atti di aggressività da parte di uomini. Più nello specifico, nei dodici mesi prima della rilevazione, 1.150.000 donne hanno subito violenza fisica e sessuale e ogni anno vengono uccise in media 100 donne dal marito, dal fidanzato, o da un ex. Inoltre, si deve tenere conto che nella quasi totalità dei casi le violenze - soprattutto quelle sessuali - non sono denunciate e il cosiddetto sommerso di questo drammatico fenomeno raggiunge oltre il 90% dei casi.
Quindi, la quasi totalità di questi drammi devastanti vengono vissuti dalle donne nell`assoluta solitudine, subendo, oltre che violenze fisiche e sessuali, anche innumerevoli atti di intimidazione e di violenza psicologica esercitate attraverso forme ossessive di controllo, di violenza economica e di svalorizzazione della persona.
Due temi molto diversi che, però, in alcuni casi possono intersecarsi in forme in cui il dominio economico, se imposto ad una donna, può assumere anche il grave connotato aggiuntivo dello sfruttamento sessuale.
In ogni caso, due temi che, da emisferi pratici e psicologici diversi, sollecitano una riflessione su quanto la volontà di dominio, violento e prevaricatore, sulle persone è una componente fondamentale in dinamiche sociali degenerative.
Probabilmente, quelli della IX edizione del Premio Libero Grassi sono due temi da affidare con fiducia alla «tagliente» radicalità propria dei giovani che, per fortuna, sono in larga parte ancora capaci di guardare agli orrori della vita senza le cautele paralizzanti spesso costruite dagli adulti con sovrastrutture mentali e culturali.
Noi siamo convinti dal valore che può avere un processo d`innesco di una dialettica nelle scuole su temi, come quelli proposti, rispetto ai quali è molto difficile mantenere forme di indifferenza e noncuranza.
In questo senso ci conforta molto la modesta convinzione che Libero Grassi, per quanto abbiamo compreso del suo messaggio, avrebbe apprezzato questa proposta d`impegno sociale e civile rivolta ai giovani che, come a lui piaceva, quando sono convinti della bontà di un percorso, caratterizzano il loro impegno con grande chiarezza e determinazione.
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